Ho deciso di cancellare una buona parte di questo blog, lasciando solo gli articoli più rappresentativi del 2007/2008. Molte persone citate negli articoli cancellati non ci sono più… e io sono andata avanti.
Ancora una volta, da quegli anni, è tutto cambiato. A volte in meglio e a volte in peggio. Ma così è la vita per tutti. Non so se riprenderò la scrittura di questo blog, sono contenta però che i miei sfoghi siano stati, negli anni, utili ad alcuni di voi per esternare i propri sentimenti. Grazie a tutti quelli che fin qui mi hanno seguito.
Oggi
St. Gilgen
Nei dintorni di Salisburgo si trovano molti laghi bellissimi. Uno di questi è il Wolfangsee, dove i Mozart si recavano per soggiorni di vacanza. Prima di arrivare ai laghi si attraversano campagne dolcissime. Davvero dei luoghi incantevoli.
Questo è il paesino di St. Gilgen
in uno dei tantissimi caffè del villaggio si trovano delle sedie mooooolto particolati. Mozart e Anna Maria Walburga (la madre di Mozart) seduti ai tavolini 😉
rientro in città
Sono tornata ieri sera dalla breve vacanza a Salisburgo. E’ andato tutto benissimo, il tragitto in macchina da Milano, passando per St. Moritz (il passo del Maloja è meraviglioso!), Innsbruck, Bavaria e l’arrivo, Flora è stata bravissima, il soggiorno in città è stato delizioso. Di seguito e nei prossimi post inserirò alcune foto e una breve descrizione di quello che ho visitato. Il 26 agosto con i miei genitori (e Flora – che purtroppo non è potuta entrare e quindi abbiamo fatto i turni) sono andata ai lager di Mauthausen e a St. Georgen a.d. Gusen, dove mio nonno durante la II Guerra Mondiale è stato prigioniero. E’ stata una visita davvero commovente e dolorosa ma sono molto contenta di aver visto con i miei occhi. Abbiamo trovato molti visitatori, di tutte le nazionalità e molti giovani. Il 27 agosto siamo andati a St. Gilgen, un villaggio fuori Salisburgo, sulle rive del Wolfangsee – un lago bellissimo.
Qui di seguito, troverete le foto di Salisburgo, una cittadina meravigliosa, pulita e ordinata.
La vista della città alta
Una fontana molto carina
Il Duomo
Le catacombe e l’antico cimitero
La casa dove ha abitato Mozart
Sulla facciata della casa di Mozart si trovano questi antichi campanelli collegati alle finestre dei diversi piani dell’edificio.
I giardini Mirabell (quella nella foto non sono io… non c’era verso di farla spostare e non potevo attendere delle ore… perciò eccola qua!)
tre salvadanai a forma di rana che ho “dovuto” acquistare… troppo carine!
Lettera al nonno
Caro nonno,
ti scrivo per dirti grazie. Grazie per avermi insegnato a difendere con tenacia i miei diritti e il mio pensiero, grazie per avermi regalato tante giornate serene fin da quando ero piccina, grazie per essermi stato di esempio con tutte le tue vicissitudini, grazie per essermi stato vicino quando ne ho avuto bisogno, grazie per come mi guardavi e per come mi sorridevi in questi anni di malattia. Ho qui davanti al mio computer una tua foto del 1990, sei in montagna su un sentiero. Sei abbronzato, indossi un pullover blu e i jeans. Mani in tasca. Sei ancora in salute e guardi verso chi ti ritrae – penso il mio papà – con aria fiera. Alle tue spalle un bosco e un cielo azzurro con soffici nuvole. E’ così che ti immagino ora. E’ così che deve essere ora. Chissà se hai già incontrato la Rhoda, forse ti è corsa incontro… Dalle una carezza da parte mia.
Ti voglio bene,
tua nipote
ciao Nonno, ti voglio bene
Questa mattina è morto mio nonno. Eravamo al mare quando ci h raggiunto la telefonata che ci comunicava che il nonno stava male. E’ stato portato in ospedale ma non ce l’ha fatta. L’ho visto per l’ultima volta sabato 14 prima di partire, sono salita in casa sua e l’ho salutato; non immaginavo (o forse sì) che non l’avrei più rivisto. Quando abbiamo appreso la notizia del ricovero in ospedale abbiamo fatto le valige in pochi minuti e siamo saliti in macchina dove la telefonata di Annalisa ci ha comunicato che il nonno non c’era più. Durante il viaggio verso casa mi sono venuti in mente tanti momenti che ho passato con il mio nonno, mi veninva a prendere a scuola, la domenica mi portava a bere il crodino al bar dello stadio, le passeggiate nei boschi, le partite a carte e a risiko, le litigate… (odiava perdere!), i suoi modi di dire e le espressioni del viso. I suoi occhi azzurri, meravigliosi. Me lo rivedo mentre gioca a tennis con mio fratello. Mi manca, negli ultimi mesi parlava poco e a bassa voce e ora non riesco a ricordarmi il timbro della sua voce… mi manchi nonno e ti voglio bene. Ora non sei più imprigionato nel tuo corpo malato e infermo, ora sei libero. Ti voglio bene.